They are the demons and dragons of hell... You are...

Il mio feticcio per la casa di produzione Giapponese Capcom è assolutamente conclamato, adoro infatti numerosi giochi pubblicati da quest'ultima, Capcom più giovane rispetto alle sorelle nipponiche Taito, Namco(T) e la stessa Nintendo viene fondata qualche anno dopo, infatti nasce nel 1983 con l'intento di produrre giochi e macchine arcade incapsulati in gusci di protezione, rifacendosi proprio all'idea del computer classico, infatti l nome Capcom non è altro che la contrazione dei due termini Capsule-Computer e non ha nulla a che fare con captive comunication come ventilato da qualcuno in anni di speculazioni e fantasionse ipotesi, anche se non si può che esprimere una certa ammirazione per il tentativo che tutto sommato non suona nemmeno male. Capcom rilascerà giochi incredibili negli anni immediatamente successivi alla sua fondazione, Commando, 1942, il celebre Ghost'N Goblins sino ad arrivare nel 1987 anno in cui Capcom pubblica il gioco realizzato da Yoshiki Okamoto, Black Dragon, un platform a scorrimento orizzontale con una ambientazione misto fantasy esoterica, dove elementi fantasy si mischiano un po' con il gameplay di Ghouls'N Ghost. Il gioco è strutturato come un platform a scorrimento orizzontale e verticale che si svolge su mappe a più livelli, che prevedono per lo più una progressione di percorso verso l'alto, al termine di ogni livello dovremo affrontare un classico boss, avremo tutti gli elementi che si dimostreranno tipici di Capcom come i nemici che via via scoprendosi nel corso dei livelli andranno a ripetersi con serie sempre più complesse ed aggressive. Il gioco è considerato difficile anche se, a mio avviso, non arriva alla durezza del suo padre ispiratore Ghost'N Goblins, il gioco si fa decisamente duro a partire dal terzo livello, e prosegue in maniera più o meno ben bilanciata sino alla conclusione al settimo ed ultimo livello. Il gioco è semplicemente incredibile e sicuramente sfidante, anche se al contrario di quanto mostrato da Capcom sino a quel punto, Black Tiger che ricordiamo fuori dal Giappone è conosciuto come Black Dragon, ispirandosi proprio al tema dei draghi conquistatori ed oppressori del mondo come descritto nella lore del gioco. Secondo la storia infatti tre draghi malvagi scesero malvagi in un tempo lontano su un regno ancestrale, il capo dei draghi, appunto il drago nero, origine di ogni male... Ma ad un certo punto un eroe senza macchia fa la sua comparsa per riportare la pace, egli è, appunto, Black Tiger, in Giappone titolo a richiamare il cattivone di fine gioco, nel resto del mondo focus sul nome del protagonista.
Il gioco ha avuto un buon successo sia in Giappone che nel resto del mondo, tuttavia l'impatto di Black Tiger, non è paragonabile a quello del capostipite Ghost 'N Goblins, nonostante la qualità innegabile del gioco a mio avviso hanno giocato alcune mancanze, in primis la varietà dei livelli, molti infatti sono molto simili nella struttura, la difficoltà pur essendo bel calibrata non risulta sempre omogenea il penultimo livello infatti, "la cattedrale", è, a mio avviso il più ostico dell'intero gioco, un'altra mancanza a mio avviso, la troviamo nella poca varietà dei boss di fine livello, in quagli anni i boss erano "importanti", si aspettava il boss di fine livello, quest'ultimo era attesa con curiosità e la sorpresa era sempre molto gradita, questa attesa viene un po' delusa in Black Tiger i boos sono infatti poco veri e fondamentalmente sempre gli stessi ripetuti con un solo incremento di difficoltà e modalità di combattimento.
la triste storia delle conversioni...
nel 1988 Capcom stringe un accordo con US-Gold società di sviluppo inglese, per la conversione di numerosi giochi arcade Capcom strappando di fatto l'esclusiva alla Elite che aveva precedentemente convertito i giochi sulle piattaforme domestica, basti ricordale la buona conversione su Commodore 64 di Ghost'N Goblins per dirne una...
Si narrava, ma le voci vennero poi confermate nel tempo, che l'accordo fu incredibilmente convenite per US-Gold, i giochi Capcom capolavori arcade apprezzatissimi dai giocatori di tutto il mondo, erano attesi e desiderati sulle piattaforme domestiche. Gli appassionati di giochi dell'epoca che ancora oggi rivivono con il fantomatico retrogaming le emozioni di quel periodo, già sanno come US-Gold trattò le numerose conversioni che il destino ebbe la disgrazia di portargli in dote... Già in quegli anni la US-Gold non era famosa per la qualità delle conversioni dei giochi arcade, e anche nel caso specifico di Blak Tiger le cose non andarono diversamente, US-Gold realizzò le conversioni in maniera raffazzonata come nel suo stile, riciclando il codice ecco quindi come la versione Amstrad CPC risulti de facto identica a quella per ZX Spectrum e parallelamente quella Amiga sia identica a quella per Atari ST.
Ad onor del vero bisogna dire che Black Tiger non ebbe il successo strepitoso dei suoi predecessori, il gioco se pur difficile come nei gusti dei gamer giapponesi, ebbe per assurdo più successo fuori dal Giappone. Venne annunciata una versione per il Nintendo 8bit (famicom) che però non arrivo mai... L'unica conversione, ammesso che la si possa chiamare così, fu realizzata dalla stessa Capcom per PC-Engine anche noto in occidente come Tirbo-Grafx, in realtà l'estetica del gioco viene completamente stravolta, dal titolo alle ambientazioni nulla riconduce più a Black Dragon, il gioco infatti viene chiamato Son Son 2 e la storia su sposta sulle imprese di Goku, che nulla ha a che fare con Dragon Ball ma si ispira invece ad una favola della cultura tradizionale Giapponese che vede questa eroica scimmia intraprendere un viaggio intorno al mondo tra varie peripezia.
8Bit
le conversioni per 8Bit furono semplicemente disastrose, salvo la versione per Commodore 64, che però di fatto era un altro gioco, le versioni per Amstrad CPC e ZX Spectrum si distinguevano solo per la presenza della musica in gioco nella prima. Io attesi spasmodicamente un versione domestica di Blcak Tiger non aspettandomi certo una versione arcade perfect per carità, ma ricordo ancora come quella mancata promesse per un gioco che avevo semplicemente "venerato" in sala giochi, ruppe qualcosa nella mia gioia del giocare, e nella fiducia bambinescamente riposta nell'industria dei videogames sino a quel momento. US-Gold mannaggia a loro chi avevano già abituati al disastro, quando in un pubblicità sulle riviste dell'epoca vedevi apparire il logo US-Gold già sapevi che quel gioco sarebbe stato una tragedia, puntualmente ciò accadeva, ma non con Black Tiger... Quello non riuscii a perdonarlo in alcun modo.
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terrificante la versione Amstrad CPC, porting della versione ZX Spectrum, gioco lento, al limite, ingiocabilite, completamente monocromatico, senza effetti sonori ma solo con un estratto del tema del gioco originale stancante e ripetitivo, tentativo di utilizzare un grafica definita, ma tutto è sproporzionato, non leggibile... Tutto spagliato!
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la versione Commodore 64 con sprite microscopici, musica completamente rifatta, e nessun effetto sonoro, anche questo tentativo di remix incomprensibile è naufragato miseramente in una versione agghiacciante.
16bit
Non andò meglio nelle versioni per computer a 16bit, limitatamente alle versionei Amiga e Atari ST, Black Tiger, si presentò buono dal punto di vista visivo, anche completo nei contenuti, ma estremamente legnoso e poco giocabile, debole proprio sul punto specifico che lo fece apprezzare da molti nella sua versione arcade. La versione Amiga era graficamente apprezzabile e le interazioni del gioco erano tutte presenti, lo scrolling lento e scattoso non rappresentava certamente le capacità di Amiga in questo ambito, nessun tema musicale in game ma almeno c'erano gli effetti sonori. La versione per Ateri ST graficamente adeguata con colori forse più aderenti al coin-op originale, considerate sempre le specifiche della macchina, era completa, anch'essa senza audio in game ma con uno scrolling leggermente più fluido, non ho provato questo gioco su un vero Amiga e/o su un vero Atari ST, perché non ho queste macchina, ma delle prove fatte in emulazione ho avuto questa impressione che per altro mi era già parso di avere vedendo video comparativi.
conclusioni
una serie di eventi non troppo fortunati non ha consacrato questo gioco a memorie di gloria collettiva come invece accaduto per alcuni suoi predecessori, il capolavoro totale che era Ghost'N Goblins e non solo, un approccio un po' ripetitivo un gameplay ottimmo ma non così appassionante ed adrenalinico come altri titoli del momento, boss di fine livello un pochino noiosi unitamente a conversioni tremende per gli home computer dell'epoca, una ricetta fatta di piccoli e meno piccoli errori costati cari a Blac Tiger, dovremo aspettare l'avvento del *MAME e l'epoca degli emulatori per poterci giocare in maniera adeguata. Per me un gioco incredibilmente appassionante, un gioco che davvero mi ha rubato tempo e soldi in sala giochi o nei bar, restituendomi però divertimento assoluto. L'ambientazione tra il sacro ed il fantasy mi ha coinvolto sin da subito e la relativa difficoltà non mi ha scoraggiato, anzi oggi riesco a finirlo 1CC con immensa soddisfazione, mi ritrovo spesso a rigiocarlo ancora.
Vi lascio di seguito ad un video di comparazione tra le differenti versioni, non molte a dire il vero...
Alla prossima GG!