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E’ certamente divertente leggere le notizie inerenti alle novità  mondo delle “Telefonia Mobile”, dove le nuove funzionalità degli smartphone sono sempre meno “smart” rispetto alla generazione precedente, visto che le generazioni si sprecano orami e il cambio “generazionale” appunto è ormai quasi settimanale, con annunci sempre al rialzo per quanto riguarda specifiche e funzionalità.
In questa vetrina di luci, e paiette, la Apple con il suo “monomodello” iPhoneXG la fa da padrone o almeno sembra proprio che sia cosi, certo è che la percezione che si ha è quella che ormai iPhone sia l’oggetto del desiderio assoluto degli appassionati e non di tecnologia applicata alla telefonia mobile…
Ma poi alla fine ci sono verità molto differenti da leggere e ricercare, una su tte è rappresentata dal mercato, quello fatto non di confezioni ammiccanti, ma di freddi numeri espressi per percentuali, ed è su questi che il mercato poi alla fine di tutto ragiona e sopratutto funziona.
Al primo posto c’è l’inossidabile Nokia con il suo potentente 37%, Nokia ha avuto una crescita a due cifre rispetto al 2009. In volata al secondoposto abbiamo Samsung, 22%, segnado una crescita di tutto rispetto, al terzo posto con un distacco notevole troviamo LG, con il suo comunque dignitoso 9%, la new entry nella top 5 è Research In Motion (RIM) ovvero il produttore del Balck Berry, RIM produce soltanto smartphone al contrario degli altri citato sino ad ora, questo ci fa notare subito quanto ormai il mercato abbia assimilato questo “nuovo” tipo di terminale mobile per la comunicazione a tutto tondo. Al quinto posto c’è Sony Ericsson con una percentuale di poco sotto al 4%.
E Apple dov’è !? Non solo non c’è a questo giro, non c’è mai stata nella top 5, eppure questo stona parecchio se rapportato alla risonanza data dalla stampa, anche quella specializzata, ai prodotti di casa a Cupertino, a mio avviso l’assente eccellente è Motorola che ha innovato negli anni e a prodotto soluzioni per la conettività quando ancora Apple assemblava personal computer nelle cassette di legno… Comunque sia quello che conta alla fine sono i numeri di mercato, perché su quelli si costruisce, si guadagna e si investe per la nuova produzione. Balck Berry insegna.