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Da sempre appassionato di informatica, e da sempre legato a quelle che sono state le origini di questa era tecnologica, mi sono ultimamente dedicato, non con eclatanti risultati in termini di preparazione sul tema, al recupero ed al riutilizzo di vecchi sistemi informatici, nello specifico di vecchi personal computer, e devo dire che in poco tempo e con un investimento in denaro praticamente inesistene, ho avuto modo di recuperare da una triste sorte di abbandono/discarica, alcuni pezzi di storia del computer, a mio avviso di discreto livello, anche perché, senza nemmeo farlo di proposito ho “ritrovato” tre macchine che hanno rappresentato le diverse visioni dello svuluppo dell’home computer, o meglio, del possibile sviluppo del computer per gli anni a venire, nello specifico ho per la mani i seguenti  pezzi:

Un Commodore Amiga 2000
Il Commodore Amiga 2000 è stato uno dei personal computer più longevi della storia del periodo, prodotto infatti dal 1987 al 1993, in un periodo nel quale l’obsolescienza dei personal computer era davvero molto rapida, basti pensare che rimase in produzione oltre il periodo nel quale il suo “sostituto” l’Amiga 3000 è rimasto sul mercato. Va comunque precisato che le differenze sostanziali rispetto ai cugini più grandi 3000 e 4000, risultavano essere alla fine schede di espansione e versioni di software più aggiornate, quindi nulla che non potesse essere implementato anche su un Amiga 2000, il quale però godeva di un prezzo di startup più vantaggioso.  A questo link, maggiori informazioni.

Olivetti M24XX
Proponendomi, con tempismo, come aiuto per lo sgombero di un ufficio abbandonato da decenni all’oscurità e alla polvere, ho ritrovato due pezzi di storia, uno è un Olivetti M24, (un terrificante adesivo annerito copriva l’indicazione precisa del modello e non ho ancora iniziato il penoso lavoro di pulizia), beh questo personal computer non ha bisogno di presentazione contrapposto all’allora meno potente PC IBM, è stato per molti il sistema professionale/scolastico sul quale iniziare a lavorare, costosissimo per l’epoca, ebbe comunque un grandissimo successo e divenne in per molto tempo un computer di riferimento. Sistema operativo MS-DOS e ambiente di sviluppo Olivetti GW Basic, davvero un pezzo di storia dell’informatica. A questo link maggiori informazioni.

Apple II E
Anche l’Apple 2e, giaceva abbandonato al buio, preda della polvere, da decenni, ed è stata una vera sorpresa, vederlo riaffiorare da sotto tutto il ciarpame, che lo ricopriva, credo che questa macchina, per gli appassionati di informatica, non abbia bisogno di grandi presentazioni, è stato il computer di riferimento per molto molto tempo e se non ricordo male rimae in produzione sino al 1993, il che è tutto dire! A questo link maggiori informazioni.

Amstrad CPC 6128
A differenza dei computer citati in precedenza, che si collocavano in una fascia decisamente più alta del mercato, nella mia collazione in divenire di vecchi aggeggi informatici c’è anche il CPC 6128, prodotto dalla Amstrad Plc nel 1985, si tratta di un home computer dotato di 128K di memoria,  questo computer rappresenta per me una valanga di ricordi magnifici, a dire il vero ho iniziato con il fratellino minore il CPC 464, dotao di 64K di memoria e di registratore a cassette incormporato, ma è grazie al 6128 che ho iniziato a comprendere le potenzialità dell’informatica e ad appassionarmi con forza alla programmazione, mi cimentavo nella creazione di complessi programmi in Locomotive Basic, e ancora oggi sulla mia scrivania trova posto un 6128. A questo link maggiori informazioni.

ZX Spectrum +
Questo home computer dotato di 48K di ram, è senza dubbio una pietra miliare nella storia del “personal computer”, è stato infatti insieme al commodore 64 una delle macchine più diffuse in europa e non solo, al contrario del C-64, lo Spectrum era facile da programmare il basic potente e l’ampia documentazione disponibile ne hanno dcretato un buonissimo successo di vendita. Sono particolarmente affezzionato a questo computer, in quanto anche se il basic Amstrad mi ha permesso di realizzare cose egregie, la programmazione su Spectrum mi portò ad un livello di accesso al sistema più difficile da raggiungere su Amstrad, forse anche perché quest’ultimo aveva meno diffusione e meno documentazione tecnica disponibile. A questo indirizzo maggiori informazioni.